giovedì 30 maggio 2013

We don’t need no education. We don’t need no thought control.

Dal titolo noterete lo spunto floydiano di cui mi servirò per esporre il mio pensiero riguardo l'istruzione e la scuola. 
"Non abbiamo bisogno di essere controllati", una delle frasi della celeberrima "Another brick in the wall". Già, il controllo, quell'azione che sembra così inesistente ma che non si può negare. La scuola dovrebbe insegnare a vivere, a mio avviso, ma invece si richiude in qualcosa di materiale che non ti apporta realmente il dovuto. Per come funzionano adesso le cose la scuola in certe situazioni sembra alienarti dalla cultura, ad esempio facendoti aggrappare a qualcosa come i voti che reputo il male maggiore a cui si incorre in questo sistema d'istruzione. 
I voti hanno il compito di valutare una persona. Proprio in questa frase risiede l'errore, è possibile valutare una persona? Io dico di no, non credo che una persona possa chiudersi dentro un voto, un numero. Semplicemente perchè le variabili sono molteplici e non permettono oggettivamente di descrivere le capacità dell'essere umano. Il voto non può essere oggettivo! E' frutto della mente degli insegnanti che imprimono soggettività al voto, questo determina l a sua inattendibilità. 
La cosa terribile è che tutto il sistema scolastico/universitario ecc. si basa su dei numeri! Siamo tutti uguali, ma unici nella nostra diversità per questo non possiamo ridurci ad essere numeri. Posso anche prendere un 9 e poi risultare una persona assolutamente vuota, posso superare l'esame di maturità con 60, ma essere più sveglio e consapevole di chi è stato promosso con 95.
Il voto non rispecchia le reali capacità di una persona. Eppure certe volte si discrimina chi ha voti bassi rispetto a chi ha voti alti, creando problemi che possono anche far chiudere in se stessi coloro che non riescono a raggiungere voti alti,  diminuendo la loro autostima e inabissando le capacità della persona che si sentirà inferiore. I voti sono razzisti, vanno aboliti! 
Sarà estremo come pensiero, ma credo che come sia discriminante dire che una persona di colore è inferiore ad una di pelle bianca, è discriminante considerare migliore una persona che prende 9 rispetto ad una che prende 4.
Non vedo il voto come qualcosa che può far sentire realizzata una persona, è molto più importante avere la consapevolezza che si sia imparato realmente qualcosa.
Il compito della scuola deve essere quello d'insegnare la vita, si cresce con la scuola ed il nostro pensiero viene influenzato da questa. Oggi essa sembra essere uno strumento di controllo, già dai 5 anni si inizia il lungo viaggio che porterà le persone ad odiare la cultura ed a diventare degli inermi schiavi. Resisteranno coloro che matureranno spirito critico e che capiranno come stanno realmente le cose. 
L'obiettivo non deve essere finire il programma o imparare a memoria lezioni di storia o italiano, l'obiettivo deve essere preparare i ragazzi ad affrontare una vita e la dura realtà!
La colpa non è degli insegnanti che costretti da stipendi da fame, contratti a singhiozzo e programmi disciplinari impossibili si eclissano sempre di più perdendo quello spirito che li spinse ad insegnare, perdono quella capacità di lasciare qualcosa di importante agli alunni, il loro ruolo si annulla. 
Bisogna rivoluzionare il sistema scolastico per ridare importanza alla più grande delle virtù, la cultura! Dopo il mestiere di genitore c'è quello di insegnate, altro non è che un secondo genitore, che contribuisce al compito di insegnare a vivere, ma che in queste condizioni risulta impossibile.

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