venerdì 11 ottobre 2013

Divide et impera


Ascoltando "Imagine" di John Lennon sono stato ispirato a scrivere qualcosa che riguarda l'esistenza e la convivenza sulla Terra di ognuno di noi. Ascoltare quelle parole, capire il significato di un pensiero così immenso, ma così semplice. Chi siamo? Molti risponderanno con orgoglio siamo italiani, siamo tedeschi, siamo americani. In millenni di evoluzione ci siamo ridotti a vivere dentro muri invisibili, che poi sono stati trasformati in veri confini fisici. Stretti dalle catene mentali ci affidiamo alla nostra bandiere con la mano sul petto. Idealizziamo come una divinità la nostra patria. Ci rendiamo schiavi di una realtà che non abbiamo scelto noi di vivere. Nasciamo e ci ritroviamo catapultati in questa società già formata di regole e consuetudini. 
Chi siamo? Risponderei io:"Cittadini del mondo!". Si, proprio così. Apparteniamo tutti a questa Terra, tutti noi abbiamo alla nostra base chimica il carbonio, siamo per lo più fatti d'acqua e se ci tagliamo sanguiniamo. 
Dunque se siamo cittadini del mondo allora ognuno di noi potrebbe andare dove vuole senza nessun limite? Ancora si. Specialmente quando si tratta di salvare la propria vita. La cosa tragica è che la società in cui viviamo ci ha fatto credere che la diversità all'interno di un certo ambiente sia negativa, che bisogna mantenere pura una nazione. Le nazioni sono solo convenzioni fatte per mantenerci sotto controllo, appunto divide et impera. Senza nazioni il potere non potrebbe esistere, non potrebbe fare forza sull'etnocentrismo di una popolazione, dato che ci ritroveremmo tutti insieme in un'unica realtà, inteso come territorio. Mi riferisco anche all'immigrazione naturalmente, perchè parlare di immigrazione "clandestina" è qualcosa di assolutamente assurdo, sarebbe come andare dai nostri antenati che migliaia di anni fa dall'Africa si spostavano nel resto del mondo e dirgli che è reato quello che stanno facendo.
L'uomo di natura è nomade, quando si trova in difficoltà deve spostarsi come istinto di sopravvivenza. La cosa che mi mette rabbia è quello di dire che noi nel nostro paese abbiamo i nostri problemi e gli "immigrati" devono stare nei loro paesi, credo che i diritti dell'uomo vengano prima di tutto. Sono sicuro che migliaia di persone non rischierebbero la vita in un viaggio terribile come quello che attraversano i fratelli africani per raggiungere Lampedusa senza motivo. Sicuramente sono spinti dalla voglia di sperare in una vita migliore, e tentano il tutto e per tutto con questo viaggio della disperazione, l'ultima spiaggia! 
Sogno un giorno di vedere un mondo dove non esistano più le distinzioni che ci sono oggi. Un mondo dove non ci siano guerre dettate da problemi economici, o problemi riguardanti le materie prime. Abbandoniamo l'uso dell'oppio dei popoli e guardiamo oltre, a qualcosa che ci unisca in un unico popolo.

martedì 16 luglio 2013

Immigrazione? Lampedusa?

Immigrazione, quante volte guardando i TG avete sentito questo termine? Molte volte immagino, ma cosa è l'immigrazione e soprattutto perchè spaventa tutti?
L'immigrazione è lo spostarsi dal un luogo ad un altro per problemi di sopravvivenza o comunque è quell'azione volta a cercare un posto migliore dove vivere.
Da sempre l'uomo si sposta, una volta lo faceva perchè le coltivazioni non davano più cibo e quindi si abbandonava un territorio per trovarne uno più fertile, lo stesso avviene oggi ma in modi più complessi. 
Quando le Nazioni non esistevano era facile emigrare, bastava spostarsi e non si doveva dare conto a nessuno. Siamo tutti cittadini della Terra che motivo c'è di complicare le cose? Dovremmo vivere tutti in libertà ed in pace, ma non è così, dato che l'uomo da sempre cerca di imporsi sull'altro uomo e di dominarlo non è possibile vivere in uno stato di libertà. 
Adesso emigrare non è affatto semplice soprattutto per chi scappa dalla guerra e si trova in situazioni difficili dove è impossibile anche avere dei documenti per poter emigrare legalmente. Chi si trova in queste situazioni per istinto di sopravvivenza affronta viaggi assurdi che durano anche anni, questo per avere una vita migliore o per dare una vita migliore ai propri figli. 
Sono dei criminali queste persone? Hanno avuto la sfortuna di nascere in un Paese sfruttato dai più forti.
Come si può avere odio verso persone che scappano dalla morte! 
Davvero non capisco, non capisco perchè dobbiamo legarci a delle stupide convenzioni che differenziano l'uomo solo perchè ha una cultura o aspetto diverso, siamo tutti umani, e dovremmo avere gli stessi diritti. Dovremmo essere liberi di andare ovunque, non dovrebbero esserci guerre, ma questo non è possibile! 
Ci hanno inculcato l'idea che chi viene da posti diversi dal nostro si debba arginare. La diversità è solo nella nostra testa, non esiste perchè siamo fatti tutti della stessa materia. 
Quando qui a Lampedusa dove vivo io vedo arrivare quella gente disperata mi si stringe il cuore pensando a tutto quello che hanno passato, ma è ancor più terribile sentire gente che rigetta odio verso queste persone perchè secondo loro rovinano la stagione turistica. 
Lampedusa non è solo turismo, Lampedusa è anche immigrazione, non è una cosa da negare è un qualcosa che fa parte dell'isola che deve essere vista con occhi diversi rispetto a quello che i Media ci mostrano. 
L'immigrazione non è altro che una conseguenza dell'imperialismo dei Paesi ricchi, non c'è da stupirsi che la gente essendo sfruttata da noi stessi scappi. 
Loro che non hanno avuto la fortuna di nascere in un posto ricco, loro che vengono considerati diversi. Dovremmo farci un esame di coscienza noi occidentali. Andiamo lì sfruttiamo e ci lamentiamo se la gente va in cerca di una vita dignitosa lontana dai loro Paesi nonostante sia sempre difficile abbandonare il luogo dove si è vissuti.
La rabbia cresce. Ma non deve trasformarsi in violenza perchè proprio la violenza è la causa di tutto.
Potremmo trovarci noi nella loro situazione, poi vorrei vedere se la pensassimo ancora così sull'immigrazione.
Ho chiamato il mio blog Nessun luogo ricollegandomi al concetto di utopia, si perchè voglio sperare in un utopia, voglio avere questa speranza, voglio credere che qualcosa per migliorare la vita di tutti ci sia, dobbiamo collaborare tutti insieme ed unire le forze contro chi crede di poter essere superiore. Diamo fine alla dominazione dell'uomo sull'uomo!

lunedì 8 luglio 2013

L'Anticristo: il Cristianesimo

Un titolo che sembrerebbe un'assurdità, ma perchè arrivo ad affermare questo? 
Non sono il primo a pronunciare questo parole, già il grande filosofo Nietzsche aveva pronunciato le stesse parole.
Il concetto è semplice da capire, osserviamo oggi cosa è il Cristianesimo. 
Abbiamo un Chiesa, abbiamo il Papa e dei funzionari della stessa e poi ci sono i fedeli, i tifosi della grande squadra, che molte volte tendono al fanatismo sfrenato quello che fa male in qualsiasi caso, il fanatismo che offusco la mente e non ti mostra le cose nella loro verità.
Partiamo dalla Chiesa la più assoluta istituzione, la casa di Cristo, proprio lei che qualche secolo fa strappava le unghie a delle donne perchè colpevoli di essere streghe oppure vendeva le indulgenze cioè in cambio di soldi cancellava i peccati delle persone. Ancor prima dava inizio alla Guerra Santa, già anche la cosa più terribile che esiste può diventare santa, basta che ci sia la Chiesa di mezzo. Ma questo è il passato e visto che il passato bisogna lasciarlo alle spalle andiamo al presente. Nel presente la Chiese possiede un patrimonio inestimabile ed è inutile girare tanto attorno la cosa e dire che la Chiesa fa opere di carità o che sono doni dei fedeli, il punto è uno, leggendo il vangelo si capisce che la materialità è qualcosa che non porta felicità e che non deve essere perseguita. «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; Matteo 6:19-24 
Lo dice la Bibbia la parola di Dio, ma a quanto pare i cavalieri di Dio sembrano non ascoltare tanto le sue parole. 
E' inutile dire che questi sono luoghi comuni, è un dato di fatto la Chiesa non può negarlo, non ci sono scuse tutto andrebbe riformato da zero. Questa non è la Chiesa di cui Gesù parla nel vangelo, lo dice uno che non crede in Dio. I Cristiani non conoscono affatto la Bibbia, libro molto ambiguo e contraddittorio, soprattutto l'Antico Testamento. Ci sono molti passi dove la donna viene presentata come un essere inferiore rispetto all'uomo o come causa dei mali del mondo, come cita la Creazione. 
Non ha senso credere in un libro di 2000 anni fa, che per di più affonda le sue radice nelle più antiche religioni Babilonesi. 
Non esiste la verità assoluta, dunque neanche una vera religione. 
Tornando a discorsi precedenti, ormai ci hanno bombardato con le notizie mediatiche riguardanti il nuovo Papa.
Ribadisco che il mio pensiero non vuole offendere nessuna persona, se fosse così mi scuso in anticipo. 
Per me le cose stanno così: il vecchio Papa, Ratzinger non era ben visto dall'opinione pubblica, molti fedeli si sono allontanati dalla Chiesa, è la maestra assoluta del marketing non può mica permettersi di perdere popolarità! Ecco fatto, basta prendere un Papa vicino al popolo, per il popolo e con il popolo. Belle parole sicuramente le sue pronunciate oggi sulla mia amata Isola, avrà sicuramente un forte impatto mediatico. Ma le politiche internazionali sono qualcosa di molto complicato e realisticamente non credo che il traffico di vite umane finirà facilmente. Vorrei credere che questo Papa rivoluzione la Chiesa, fino ad ora si è parlato di cambiamento, ma il cambiamento vero non è cambiare paia di scarpe, non indossare un anello d'oro o mostrare una esteriore umiltà. Per cambiare la Chiesa si dovrebbe cancellare tutto l'attuale sistema, che più che ad un'istituzione religiosa assomiglia ad una nazione. I credenti mi odieranno ne sono sicuro, ma quello che cerco di fare io e di non fermarmi alle apparenze e di provare a scovare l'interno delle cose. Sono sicuro che i funzionari della Chiesa non vogliono perdere i loro privilegi, per questo sono convinto del fatto che non diano modo a nessuno di cambiare le cose neanche a Papa Francesco, ergo l'impossibilità di una cambiamento epocale del sistema ecclesiastico. 
Sarei molto felice di poter sentire anche la vostra opinione, magari il mio è un pensiero sbagliato, non vorrei fare un monologo, spero di trovare un dialogo costruttivo piuttosto. 



P.S. Scusatemi se per un mese non ho scritto niente, ma ho attraversato l'impegno degli Esami di Stato, arriverà anche un post su quello prima o poi. Buona felicità a tutti!

giovedì 30 maggio 2013

We don’t need no education. We don’t need no thought control.

Dal titolo noterete lo spunto floydiano di cui mi servirò per esporre il mio pensiero riguardo l'istruzione e la scuola. 
"Non abbiamo bisogno di essere controllati", una delle frasi della celeberrima "Another brick in the wall". Già, il controllo, quell'azione che sembra così inesistente ma che non si può negare. La scuola dovrebbe insegnare a vivere, a mio avviso, ma invece si richiude in qualcosa di materiale che non ti apporta realmente il dovuto. Per come funzionano adesso le cose la scuola in certe situazioni sembra alienarti dalla cultura, ad esempio facendoti aggrappare a qualcosa come i voti che reputo il male maggiore a cui si incorre in questo sistema d'istruzione. 
I voti hanno il compito di valutare una persona. Proprio in questa frase risiede l'errore, è possibile valutare una persona? Io dico di no, non credo che una persona possa chiudersi dentro un voto, un numero. Semplicemente perchè le variabili sono molteplici e non permettono oggettivamente di descrivere le capacità dell'essere umano. Il voto non può essere oggettivo! E' frutto della mente degli insegnanti che imprimono soggettività al voto, questo determina l a sua inattendibilità. 
La cosa terribile è che tutto il sistema scolastico/universitario ecc. si basa su dei numeri! Siamo tutti uguali, ma unici nella nostra diversità per questo non possiamo ridurci ad essere numeri. Posso anche prendere un 9 e poi risultare una persona assolutamente vuota, posso superare l'esame di maturità con 60, ma essere più sveglio e consapevole di chi è stato promosso con 95.
Il voto non rispecchia le reali capacità di una persona. Eppure certe volte si discrimina chi ha voti bassi rispetto a chi ha voti alti, creando problemi che possono anche far chiudere in se stessi coloro che non riescono a raggiungere voti alti,  diminuendo la loro autostima e inabissando le capacità della persona che si sentirà inferiore. I voti sono razzisti, vanno aboliti! 
Sarà estremo come pensiero, ma credo che come sia discriminante dire che una persona di colore è inferiore ad una di pelle bianca, è discriminante considerare migliore una persona che prende 9 rispetto ad una che prende 4.
Non vedo il voto come qualcosa che può far sentire realizzata una persona, è molto più importante avere la consapevolezza che si sia imparato realmente qualcosa.
Il compito della scuola deve essere quello d'insegnare la vita, si cresce con la scuola ed il nostro pensiero viene influenzato da questa. Oggi essa sembra essere uno strumento di controllo, già dai 5 anni si inizia il lungo viaggio che porterà le persone ad odiare la cultura ed a diventare degli inermi schiavi. Resisteranno coloro che matureranno spirito critico e che capiranno come stanno realmente le cose. 
L'obiettivo non deve essere finire il programma o imparare a memoria lezioni di storia o italiano, l'obiettivo deve essere preparare i ragazzi ad affrontare una vita e la dura realtà!
La colpa non è degli insegnanti che costretti da stipendi da fame, contratti a singhiozzo e programmi disciplinari impossibili si eclissano sempre di più perdendo quello spirito che li spinse ad insegnare, perdono quella capacità di lasciare qualcosa di importante agli alunni, il loro ruolo si annulla. 
Bisogna rivoluzionare il sistema scolastico per ridare importanza alla più grande delle virtù, la cultura! Dopo il mestiere di genitore c'è quello di insegnate, altro non è che un secondo genitore, che contribuisce al compito di insegnare a vivere, ma che in queste condizioni risulta impossibile.

domenica 26 maggio 2013

Born to be wild

Nata per essere selvaggia, questa deve essere Lampedusa. 
Lampedusa, isola dalle mille sembianze, colpisce il cuore con la sua straordinaria bellezza.
Lampedusa, amata per il suo essere selvaggia, pura, primitiva.
Lampedusa, è la rappresentazione dell'istinto di Madre Natura.
Lampedusa è Lampedusa e deve rimanere tale.
Cosa sta accadendo in questi anni? Sta avvenendo ciò che chiamerei industrializzazione di Lampedusa, l'isola sta diventando come una grande fabbrica a cielo aperto dove noi siamo i proletari schiavi del lavoro che per sopravvivere dobbiamo inginocchiarci ai capitalisti che gestiscono l'isola, questo non fa bene, ci aliena dall'isola stessa dato che non potremmo raggiungere la sua essenza perchè impegnati al terribile schiavismo causato dal lavoro esasperato. 
Diventeremo tanti puntini che formano il disegno orribile del Denaro.
Fare la stagione? Io voglio fare la vita, non una stagione, voglio vivere e così non si vive!
Voglio assaporare ogni centimetro quadrato di questo scoglio e voglio farlo in totale libertà. 
Vogliono privatizzare la natura, ciò che deve essere incontaminata ed accessibile a tutti. 
Quanti indigeni dell'isola si sono lamentati del fatto che non possono andare in spiaggia perchè piena di sdraie ed ombrelloni! Dove sono adesso? Sono gli stessi che dicono che i chioschi devono esserci perchè altrimenti si muore di fame. Non è questo il modo di creare lavoro, si deve creare lavoro non pensando allo sfruttamento di risorse naturali da trasformare in denaro, ma pensando a preservare le risorse naturali. Ricordate che Madre Natura non esita a vendicarsi.
Volete che Lampedusa diventi questo? Volete che le spiagge diventino soltanto ingranaggi di un industria da portare avanti?
Ripeto il mio pensiero, Lampedusa è amata perchè selvaggia e non appena diventerà una copia di Riccione, Ostia ecc. Perderà tutto il suo fascino e ci mangeremo le mani pensando al danno che abbiamo fatto!
Allora si che moriremo di fame perchè non verrà più nessuno!
Deve esserci turismo sostenibile, che deve essere proporzionato alla grandezza e alle possibilità dell'isola.
Stiamo vendendo quest'isola ai "forestieri" come li chiamiamo noi! Forse arriveremo al punto di essere schiavi di loro, come avviene nelle varie isole delle Maldive dove i grandi villaggi fanno lavorare migliaia di persone, ma a che condizioni? Vivono in povertà e sfruttati come se fossero merce! 
Volete diventare merce? Se per voi questo è lavorare....
Dovremmo riprenderci l'isola dalle grinfie dei capitalisti, che non vogliono altro che sfruttarci, non ci danno una reale condizione di vita benefica.
Sicuramente saranno parole al vento le mie, perchè anche la gioventù lampedusana sembra non accettare il mio pensiero. La gioventù che dovrebbe cambiare le cose, in realtà asseconda del tutto l'attuale sistema. Io amo questa terra e non cambierò modo di pensare...



giovedì 23 maggio 2013

Propulsione inarrivabile


Percepisco la propulsione inarrivabile
Del flusso cosciente.

Tento l’estremo salto diretto alla
Singolarità mentale.

Mi sommergo nella moltitudine di
Inermi forme da cui consegue
La questione più irrisolta.

Chiuso nei limiti non possibili
Della definizione più pura
Perdo il filo sostenitore
Delle forme stesse.

Percepisco l’incoerenza nella fede
Di un parallelismo
Tra spifferi provenienti dalla
Finestra socchiusa che ancora
Blocca l’assoluta ventata
Madre degli impulsi del grezzo pensum.

Non è facile descrivere cosa sia il pensiero umano, ho tentato il difficile compito componendo questa breve poesia. 
Cosa è per voi il pensiero? Per me è inarrivabile, e figlio della nostra mente ma appena esce fuori da essa non possiamo più coglierlo, si volatilizza non appena entra in contatto con il mondo sensibile...

lunedì 20 maggio 2013

Errante fiammifero



Errante fiammifero immerso
Tra questa coltre di effimere gocce d’acqua
Scrutando l’infinita materia oscura
Faticose fiamme si eclissano nel nulla

Snaturate sembianze avvicinano
Puntini curiosi in cerca di esili
fiumi di vita da cui ereditare
un minuscolo e fugace piacere.

Errante fiammifero spento
Dalle grigie luci di un cielo coperto
Da omologazioni dell’immenso
Insieme di vuote teste.

Errante fiammifero acceso
Da consapevoli fuochi
Sapienti della non sapienza
Da cui ereditare un costante e sconfinato piacere.


Questa poesia vuole esprimere il modo in cui mi vedo nella società, è personale, ma sicuramente qualcuno potrà trovare dei parallelismi tra il proprio stato d'essere e la poesia stessa. Perchè molti di noi sono come fiammiferi che rischiano di spegnersi soffocati dalle tenebre della realtà...

mercoledì 8 maggio 2013

Utopia realtà

Realtà, una parola che racchiude tutto, tutta l'esistenza di tutte le cose, forse la parola più importante di tutto il lessico. Una sola parola che rimanda a tutto, all'inizio e alla fine, alla vita e alla morte, tutto è racchiuso in essa. E' tutto e niente allo stesso tempo, è l'annullamento di ogni dualismo, è ciò che genera l'uomo. Il nostro pensiero è figlio della realtà. Ciò che crediamo, ciò a cui ci affidiamo è intrinseca ad essa. Sappiamo che tutto è realtà, ma non sappiamo bene descrivere cosa sia, è un sogno? Un frutto della nostra soggettività? Nessuno lo sa, anche se paradossalmente tutti ne facciamo parte. Siamo parte di quest'unica cosa che nonostante sia parallela alla nostra esistenza è così inarrivabile per l'uomo che potrebbe divenire utopia. Utopia della realtà, si perchè essa c'è, ma non esiste da nessuna parte, non è imitabile, non si crea, non si distrugge. Crediamo di sapere cosa sia, ci illudiamo di poterlo capire, ma non lo capiremo mai nessun uomo mai lo capirà, il mistero della nostra esistenza è la realtà stessa. Cosa è reale? Quello che vediamo? Quello che tocchiamo? Tutto ciò che percepiamo con i sensi? Tutto è reale, ma allo stesso tempo niente lo è. Siamo e non siamo. 
Siamo dentro la realtà ma non possiamo attingere alla sua essenza. Siamo essa, noi siamo realtà, ma non lo siamo e mai lo saremo. Semplicemente perchè per una legge di natura ci è impossibile conoscere cosa sia. Potrebbe essere tutta una finzione, potremmo essere pupazzi di essere superiori, potremmo essere creature di una simulazione. Il nostro universo, ciò che crediamo reale, potrebbe essere un'invenzione. Siamo noi ad inventare la realtà, ed è la realtà ad inventare noi, nessun dualismo, il sistema è unico e si morde la coda. Dove tutto inizia tutto finisce, all'infinito. Siamo governati da mille casualità, il fato, il destino. Cosa sono? Cosa la casualità? Esiste qualcosa che la regola? Si equilibra in qualche modo? Credo di si, la casualità stessa è governata da qualcosa, non da un Dio da una divinità, ma da qualcosa di più grande, di impensabile, perchè troppo complessa per l'uomo.
Una coscienza della realtà, che sta al di sopra della più umana concezione di Dio che è solo un'invenzione per spiegare cose futili, come la morte. 
Viviamo quest'utopia, e mai nessuno la raggiungerà. La nostra vita è un paradosso, viviamo senza sapere come si vive e perchè. 
Perchè l'uomo esiste? Cosa significa esistere? Essere? Non-Essere? 
Perchè? Perchè? La nostra vita è un susseguirsi di domande che mai avranno risposta, semplicemente perchè esistono domande senza risposta, fine a se stesse, se non mi credete provate a contraddirmi, ditemi che qualcuno riuscirà rispondere correttamente ad esse. Impossibile, l'oggettività della realtà non esiste, perchè ogni essere pensa di vivere nella realtà che crede vera. Noi creiamo ciò che è vero e ciò che è falso. Possiamo decidere di credere ad una o ad un'altra cosa, ma il punto d'arrivo è sempre uno, l'alienazione nella realtà. Siamo alienati dalla realtà perchè non ci è permesso conoscerla. 
Sono arrivato ad una conclusione, la cosa più bella della vita sono i sentimenti. Sono l'unica cosa irrazionale di noi stessi, sono ciò che non possiamo controllare, sono frutti del nostro più inconoscibile essere, viviamo per provare sentimenti, la morte stessa può essere considerato un sentimento, l'ultimo. Ma la morte è solo una fine o un punto che rimane fine a se stesso, la morte crea la fine dell'alienazione dalla realtà, perchè in quel momento smetteremo di farne parte. Quando non faremo più parte di essa, quando termineremo di esistere avremo capito cosa è la realtà. Ma la morte non va cercata, perchè è lei che ti coglie e ti porta via dalla realtà senza nessuna possibile tua reazione ad essa.
Sentimenti, emozioni, ecco questi sono la vita! La vita è provare sentimenti fino alla morte. Chi prova a non usarli, non sarà mai felice, perchè per essere felici ci si deve legare per forza ad essi. Non possiamo scappare dalle emozioni, sono il nostro sesto senso. Sono un metodo per percepire ancora meglio la realtà, nonostante non possiamo conoscerla essi ci permettono di avvicinarci ad essa, i sentimenti ci avvicinano alla realtà.

giovedì 2 maggio 2013

Sentimenti digitali




Ormai sembra che per socializzare sia necessario l'alcol! Ma a cosa ci siamo ridotti? Non vorrei fare il moralizzatore, non dico che non si debba bere, ma questo nei limiti dell'accettabile, molti di voi avranno notato che andare in discoteca significa ubriacarsi, soprattutto per ragazzi/e molto piccoli anche 13-14 anni. Ok, può capitare, non penso sia una tragedia, anzi sicuramente tra amici la cosa può essere divertente. Ma ciò che non contemplo è il fatto che l'azione relativa ad alzare il gomito sia indotta da una voglia di farsi vedere più grande o di superare la timidezza. Qualcosa di simile può accadere con il fumo, dove neo-adolescenti utilizzano la sigaretta quasi come emancipazione. Comunque parlando dell'alcol, davvero la gente non riesce a socializzare senza esso? Nessuno ha più coraggio di esporsi, a meno che non ci sia l'aiuto dell'alcol, sarò io quello strano, ma sono fiero di aver avuto il coraggio di fare certe cose senza l'aiuto di niente, e sicuramente molti la penseranno come me.
Saranno un pò i social network che ci stanno allontanando dalla realtà, ma la cosa è preoccupante. Molto spesso ci si sente su facebook quasi come se ci conoscessimo da una vita, ma poi non ci si saluta neanche.
Dove sono finite le relazioni vere? Si è ridotto tutto a smile e piccole frasi fatte. Non sono contro i social network, sono un ottimo modo per restare in contatto, ma devono avere un limite! Conoscere una persona dovrebbe essere qualcosa di unico, mentre adesso non lo è più. Non sono un nostalgico del passato ma è innegabile che il nostro presente da un lato semplifica le cose, ma da un altro annulla anche i sentimenti. Proprio i sentimenti che dovrebbero   essere una delle cose più importanti della vita. I sentimenti stanno diventando digitali, con tutti i loro lati negativi. Si, sicuramente è bello potersi sentire, vedere tramite un pc anche a lunghe distanze, ma come per qualsiasi cosa il troppo storpia. Sono un innamorato del pc, dell'informatica, ma i sentimenti umani sono superiori a qualsiasi cosa. Di certo non sono fatti di bit e byte. 
Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, ci saranno ancora i vecchi antichi come me che hanno ancora certi valori. Ma poi cosa c'è di più bello che andare da una ragazza senza sapere la reazione che avrà? Il rischio e tutte le emozioni che ne conseguono rendono la nostra vita più bella, lasciamo un pò più facebook chiuso e socializziamo, è questa l'azione che rende l'uomo felice.

giovedì 25 aprile 2013

Cosa ne rimane della felicità?

Cosa ne rimane della felicità? In questo momento assolutamente niente. Perchè viviamo in un mondo dove non esiste l'uguaglianza? Perchè viviamo in un mondo dove pochi posseggono molto e molti posseggono niente? Perchè il mondo non può essere felice? Davvero io non riesco a capire il significato di tutto ciò.
Viviamo in un mondo dove la parola d'ordine è avere, avere sempre di più, fino a che non ne rimanga più niente. Viviamo in un mondo scandito dal ticchettio della violenza che è inarrestabile, come un orologio risuona continuamente nelle nostre menti, martellandole, eliminando tutto ciò di buono che può esserci.
Abbiamo anche il coraggio di lamentarci noi occidentali, noi che dall'alba dei tempi pensiamo a dominare gli altri! Con quale pretesto? Quello di una falsa democrazia che uccide e semina terrore! Il reale pretesto viene nascosto e la gente ci crede, è convinta che noi siamo i buoni che andiamo in paesi come l'Africa a portare la pace, non è consapevole della verità e molte delle volte non si preoccupa neanche di cercarla. Non si preoccupa perchè noi non viviamo direttamente quegli orrori, noi siamo intrattenuti da TV e da spettacoli, che ci distraggono e sono un ottimo modo per mantenerci tranquilli e seduti, sono il nostro calmante, siamo trattati come bestie, veniamo sparati dalla droga dell'inibizione che ci rende muti, annulla i sensi, ci incatena in una caverna buia dove non esiste realtà. 
Non esiste in noi il libero arbitrio, non siamo liberi delle nostre azioni. Messaggi subliminali o cose del genere non sono pazzie sono tangibili e possiamo toccarli con mano. 
Ma in noi c'è qualcosa di potente e di forte che da solo potrebbe permettere di raggiungere quella felicità negata, non si può uccidere, a meno che ne abbiamo consapevolezza, sto parlando del nostro pensiero. Proprio il nostro pensiero deve essere a cambiare a farci vedere con altri occhi il mondo. 
Se tutti sapessimo come vanno le cose, niente potrebbe fermarci quest'immagine può riassumere il tutto:
Dobbiamo unirci, l'unica via è questa!
Tutti devono capire che gli stati occidentali in alleanza con altre nazioni stanno distruggendo milioni di vite per permettere la supremazia di un'oligarchia. Si, anche l'Italia. 
Dobbiamo rivoltare le cose, dobbiamo spargere il nostro pensiero e convincere la gente che le cose non stanno come "loro" ci dicono!

Questo è possibile solo se tu trovi il vero senso della realtà.
Siamo un unica cosa in questo universo e per colpa di pochi che vogliono dominare ci ritroviamo a soffrire inutilmente, non permettiamolo!

Non dimentichiamo il 25 Aprile



Ho fatto un piccolo riassunto che parla della Resistenza, spero che il mio contributo serva a ricordare chi lottò per la libertà.



Dopo l’uccisione del deputato socialista Giacomo Matteotti (1924) da parte di squadristi fascisti e dopo che Mussolini si prese tutte le responsabilità con queste precise parole: “Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! “Nel giovane Stato Italiano ebbe inizio la dittatura Fascista più estrema. Proprio adesso iniziarono a sorgere le prime organizzazioni antifasciste, si iniziò diffondendo ideologie che andavano contro il regime totalitario, questo avvenne grazie soprattutto ad esuli che si trovavano all’estero che crearono un grande numero di scritti e agli antifascisti italiani che con giornali clandestini, o comunque in modo segreto cercarono di toccare l’opinione pubblica. In un primo periodo, non riuscirono nell’intento ed occorrerà aspettare circa vent’anni per vedere importanti risultati. Darà avvio al grande cambiamento ideologico nelle masse l’andamento disastroso che avrà la guerra, ma la svolta si avrà dopo che il patto tra Mussolini ed Hitler porterà alle occupazioni di diverse città italiane. In questo momento le forze antifasciste usciranno dalla clandestinità e diventeranno completamente operative.
In questo momento nasce la Resistenza italiana che verrà diretta dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) che ebbe un ruolo fondamentale per la liberazione dal nazifascismo creatosi nel paese. A farne parte furono diversi partiti politici: Partito Comunista Italiano (PCI), Democrazia Cristiana (DC), Partito d'Azione (PdA), Partito liberale italiano (PLI), Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) e il Partito Democratico del Lavoro. Tutti seguivano lo stesso obiettivo opporsi al fascismo e all'occupazione tedesca. 
Parallelamente al CNL abbiamo la nascita dei gruppi di Partigiani, erano combattenti che non facevano parte di nessuna forza militare e fecero parte della Resistenza impegnandosi duramente alla lotta contro il fascismo. Il pensiero comune nei partigiani era il rifiuto radicale del Regio Esercito (l’esercito del Regno D’Italia 1861-1946), l’odio verso gli ufficiali militari compromessi col fascismo, il rifiuto assoluto della guerra fascista. Essi si basavano sulla coesione e sulle motivazioni, i capi delle formazioni erano scelti in campo e da tutti i componenti. Non usavano divise e per riconoscersi usavano dei fazzoletti che erano rossi nelle formazioni garibaldine, verdi nei reparti di Giustizia e Libertà, azzurri nei gruppi autonomi.
La liberazione non fu semplice né indolore, circa 40.000 partigiani morirono, tra vittime civili e militari si parla di 200.000 italiani, un numero davvero impressionante! E’ assolutamente necessario sottolineare il coraggio e la determinazione che portò i partigiani a lottare per la libertà del proprio paese e dei propri concittadini, non erano addestrati e la loro forza stava proprio nei loro ideali e nella loro determinazione a seguirli. Molto spesso oggi dimentichiamo che grazie al loro sangue gettato combattendo si sia data speranza alla gente e si sia eliminato la terribile piaga del fascismo che andava contro quelli che sono i diritti dell’umanità. Dobbiamo dare un senso ai loro sacrifici. Per questo è stata instituita la festività nazionale del 25 aprile, ossia la fine dell’occupazione nazista, fu scelta questa data perché ricorda la liberazione di Milano e Torino. 
Credo sia d’obbligo tramandare e far capire l’importanza di tale avvenimento, che ha non solo rilevanza storica, ma che è anche significativa per la formazione del cittadino italiano. 

martedì 23 aprile 2013

Dovremmo essere più bambini!



Dovremmo essere più bambini! Vi chiederete il perchè di questa mia affermazione. 
Gli adulti, i maturi, molte persone vedono i bambini come sinonimo di immaturità o disequilibrio. Ma forse non ci accorgiamo che i più immaturi sono spesso gli adulti, che con le loro azioni non compromettono soltanto loro stessi ma anche i più piccoli come adolescenti o bambini. 
Ecco proprio la fascia che va dall'infanzia all'adolescenza è la più indifesa e succube delle azioni dei più grandi, se il mondo è una merda non è mica colpa loro, ma questo è ovvio naturalmente!
L'uomo cresce, sviluppa il suo pensiero e si evolve in base alla società in cui vive, viviamo in relazione con gli altri ma anche con la storia che circoscrive la realtà a noi vicina. Se esiste delinquenza anche in casi di soggetti molto giovani non si può recludere l'intero peso della situazione sul soggetto in questione, ma bisogna analizzare ciò che lo spinge a certe azioni. Esistono problemi psicologici strettamente legati a situazioni familiari, o a soprusi di cui si è stati vittima. Non dobbiamo giudicare senza conoscere il retroscena che sta dietro ad una persona. 
Un ragazzo/a non diventerà un bullo/a-delinquente se ha ricevuto una certa educazione e se ha vissuto in un luogo consono alle necessità,sia fisiche che psichiche di una persona, senza dimenticarsi dunque dell'affetto trasmesso che spesso sembra qualcosa di secondario.
Mi direte che ancora non ho motivato la mia precedente affermazione sull'essere più bambini. Cercherò di farvi capire perchè non è così sbagliato:
osservate un bambino, per prima cosa è la forma più pura di essere umano esistente, non esistono in lui pregiudizi verso gli altri, al massimo solo paura perchè non conosce l'altro. Questo l'hanno capito molti intellettuali o letterati che consideravano i bambini la massima espressione dell'uomo!
Basti ricordare un Pascoli che con la sua teoria del "fanciullino" affermava che l'uomo deve essere come i bambini, che sono curiosi di conoscere, appena scoprono qualcosa gli danno un nome ed in loro si trova l'essenza della poesia.
Proprio questa curiosità, questa voglia di fare manca a molti adulti che ormai dopo delusioni o sconfitte si arrendono alle difficoltà e si inibiscono di fronte alla società senza più continuare a combattere. 
Molti vedono i bambini come essere "cattivi". Ciò è errato secondo studi scientifici, adesso ricordo di un documentario visto su discovery, che ad esclusione di qualche raro caso dimostra che l'uomo nella sua fase primordiale di per se non compie azioni che noi definiremmo "cattive". L'esperimento era questo: si facevano osservare ad un bambino di circa un anno due scene, una in cui un pupazzo (definiamolo buono) aiuta ad aprire una scatola ad un'altro pupazzo e una dove un pupazzo (definiamolo cattivo) non aiutava l'altro pupazzo e anzi lo ostacolava all'azione. Successivamente si faceva scegliere tra i due pupazzi e la gran maggioranza dei bambini sceglieva il pupazzo "buono". Non credo questo sia casuale, ma penso che derivi da qualcosa che l'uomo possiede sin dalla nascita, viviamo per vivere in relazione con gli altri quindi siamo esseri sociali, e capiamo che abbiamo bisogno degli altri per vivere. Dunque anche questo mito è sfatato!
Adesso prendiamo in considerazione gli adolescenti che vengono chiamati molte volte ribelli, per il loro comportamento o per la loro ostinazione nel portare avanti il proprio pensiero. 
Anche questo comportamento dovrebbe caratterizzare maggiormente gli adulti! 
Ormai sembriamo tutti omologati, dei robot, che neanche Orwell avrebbe immaginato! Ribellarsi al sistema non può essere sbagliato e se fossimo più adolescenti ci riusciremmo di sicuro! Questo naturalmente nei limiti della non-violenza che ritengo necessaria. 
Voi la pensate come me o credete che ciò che dico sia negativo per la società?

lunedì 22 aprile 2013

L'ironia della politica

Un pò di sana ironia critica non può mancare!



Ecco a voi in anteprima assoluta il giuramento di Napolitano: "Giuro che non permetterò nessun cambiamento alla politica vista negli ultimi vent'anni nel paese, giuro di utilizzare tutti i mezzi in mio potere per impedire alla democrazia di servire al popolo e per il popolo, giuro di far in modo che i soliti politici si possano arricchire e cancellare i loro processi, giuro che sarò il presidente più vecchio della storia dell'umanità"


Il tutto sarà seguito da un grande Olà da parte dei parlamentari della grande coesione:PD,PDL,Lega Nord, Scelta Civica per un paese più demagogico!

Non voglio ferire nessuno con le mie parole!

domenica 21 aprile 2013

Ancien regime


Antico regime, vi chiederete il perchè, ma basta osservare cosa sta accadendo in Italia in questo momento così delicato. 
La parola del 2012 è stata "spread", la differenza del valore dei titoli di stato italiani con quelli tedeschi. Ormai siamo incatenati da questa finanza che non vuole il bene di tutti ma il bene di pochi, di un'oligarchia. Si parla di crisi, di sacrifici, di tasse ecc. Si, siamo in crisi questo è sicuro, ma di chi è la colpa? Direi che la colpa è di chi negli ultimi decenni ha creduto che la politica fosse un modo per arricchirsi o per difendere dei privilegi, o addirittura per non incorrere a processi (qui ci sarebbe da parlare molto...).
Sinistra? Destra? Non credo ci sia molta differenza ormai! Entrambi non svolgono mai il loro lavoro in funzione della gente ma in funzione di loro stessi. Il Governo è un istituzione che dovrebbe agire in funzione del Popolo, lo Stato dovrebbe essere il Popolo! Ma esso non è che un forma d'oppressione per la gente. Molte persone si ritrovano a dover compiere salti mortali per sopravvivere e per dare un futuro ai propri pargoli! Siamo costretti a dover studiare esclusivamente per trovare un lavoro, purtroppo molte volte ciò che interessa non è la cultura di per se, ma quel foglio di carta che ti potrebbe aiutare a trovare un lavoro. Ci hanno costretto a vivere così, lo hanno fatto loro, quelli che vogliono mantenere i privilegi, l'Ancien Regime! 
Ci sentiamo molto superiori ed evoluti rispetto a chi visse quel periodo della storia in cui venne coniato questo termine "ancien regime"; eppure la differenza è così sottile! Siamo succubi di questa falsa democrazia che ci vogliono far credere sia la migliore forma di governo che si possa avere! Non è così, perchè troppe volte la gente vota soltanto per rimandare la responsabilità a qualcuno, semplicemente perchè non si vogliono avere responsabilità! Ecco il popolo italiano, per la maggior parte è così! Non vogliamo responsabilità vogliamo soltanto dare il potere a qualcuno e fare gli spettatori, stare a guardare. L'abbiamo fatto per troppo tempo, e per troppo tempo siamo stati presi per i fondelli, usando un gergo non troppo pesante. 
Non sarò neutrale, c'è un moVimento in cui credo e in cui ho gettato le mie speranze. Sono giovane, posso votare da due anni, ma la mia è stata una scelta consapevole, ho cercato d'avere spirito critico, mi sono guardato in torno e ho cercato di capire dove mi trovo. Io ho votato M5S, quante ne sono state dette a questo movimento! Molti fanno dei parallelismi addirittura col fascismo! Questo perchè non conoscono la storia e forse non sanno che il fascismo fu un'ideologia politica basata sulla violenza e sulla dominazione di un uomo sull'altro! Il M5S non ha degli squadristi, non ha ucciso i loro rivali! Davvero questo può fare solo rabbia, la gente prima di parlare dovrebbe capire come stanno realmente i fatti. 
Il mio non è stato un voto di protesta, il mio è stato un voto dato a chi credo mi possa rappresentare, per la prima volta in questo paese si è parlato di portare la democrazia diretta, dove il cittadino ha un maggior ruolo e maggior scelta. 
Il loro programma è qualcosa di sensazionale, ma evidentemente la maggior parte delle persone neanche l'ha letto minimamente.
Non voglio fare propaganda il mio è uno sfogo, ma anche un modo per far capire a chi leggerà questo post come stanno le cose. 
Regime più anziano di questo credo non si possa avere, il nostro "nuovo" presidente della repubblica è un giovanotto di 88 anni (alla fine del mandato ne avrà 95!) che è stato scelto esclusivamente per dare ancora vitalità a quei privilegiati che hanno distrutto il Bel Paese! 
Spero la gente si armi di spirito critico e che capisca che ormai stiamo arrivando ad un punto di non ritorno. 

sabato 20 aprile 2013

Iniziativa un blog un albero

Con grande entusiasmo ho deciso di aderire al progetto "un blog un albero"! In pratica postando sul proprio blog un testo descrittivo del progetto, come sto facendo io, si può partecipare a questa grande iniziativa! Grazie al mio contributo in modo gratuito verrà piantato un albero nel mondo, questo garantisce di bilanciare le emissioni di co2 che il mio blog produce (dovuto ai server dunque al loro riscaldamento ecc.). Dunque il mio blog è ad impatto zero! 

venerdì 19 aprile 2013

L'illusione della realtà

Cosa c'è di meglio di una poesia per descrivere la visione della realtà? Quest'oggi vi dedico questa poesie scritta da me tempo fa, molto metaforica...

L'illusione affligge i nostri sensi
millenni di menzogne 
soltanto per arricchire uomini potenti
comandati da una violenta sete
che prosciuga la vita di gente disperata

Occhi colpiti da una freccia 
scagliata dalla volontà di divinità inesistenti
invisibile verità che non verrà mai mostrata
mostri vestiti da falsi valori
mostri spinti alla vittoria dal dolore stesso

Urla taglienti spingono la sofferenza
in una nuova esistenza fatta di nebbia
rarefatta che spinge la vita in un burrone
dove i tonfi di nuovi corpi si aggiungono

Lavaggio del cervello trita i pensieri
in un miscuglio omogeneo di anime senza inchiesta
da quel malvagio specchio di quella distorta ossessione
esplode l'onnipotenza di giganti assassini
nascosti da vetri spessi,
trasparenti soltanto agli occhi di chi vive cieco

Bisogna accettare un inverso assioma 
purtroppo celato dal mantello
della debolezza che pompa questo supplizio
ricurvo verso questa illusione.

Avete presente il mito della caverna di Platone? Lo riassumo:
Un uomo si trova in una caverna incatenato insieme ad altre persone, con gli occhi rivolti verso la parete interna, ciò che vede sono le ombre proiettate da un fuoco che crea un ombra di ciò che passa dietro di lui. Per lui questa è la realtà non esiste altro. Ad un certo punto riesci a liberarsi e ad uscire dalla caverna anche se con difficoltà. Una volta fuori viene abbagliato perchè i suoi occhi erano abituati all'oscurità della caverna, abbassa lo sguardo e vede una pozzanghera, inizia a credere che quella sia la realtà, ma per poco. I suoi occhi iniziano ad abituarsi alla luce, solo adesso scopre qual è la vera realtà. Ma non è egoista e vuole andare dalle altre persone della caverna per comunicare la fantastica scoperta, i suoi occhi adesso abituati alla luce non gli permettono di vedere dentro l'oscurità della caverna ed inizia a sbattere sulle pareti, gli altri lo deridono e lo prendono per pazzo, lui prova a comunicargli ciò che ha visto, ma le sue speranze sono vane.
Questa è semplicemente un'allegoria che spiega benissimo ciò che viviamo, siamo incatenati da menzogne, chi riesce a liberarsi e a ricercare la verità non viene ascoltato e viene preso per pazzo...e voi in che stato vi trovate?

mercoledì 17 aprile 2013

Madre Natura


Foto scattate da me quest'oggi a Lampedusa.

Che cosa meravigliosa la Natura, spesso ci dimentichiamo di lei, della sua bellezza, della sua importanza, ma lei è qui sempre pronta a dimostrare il amore. La Natura è benevola, permette la vita, grazie alla sua forza noi esistiamo. Fin dall'alba dei tempi ha avuto un legame stretto con l'uomo, noi viviamo in simbiosi con essa e per essa. Ci cibiamo di lei, respiriamo lei, è la nostra Musa ispiratrice. Quanti artisti si tuffano dentro la sua magnificenza per poterne trarre un qualcosa che gli permetta di creare l'arte! Quante persone dedicano la loro vita a lei! Ma non voglio soltanto esaltare le sue già conosciute qualità.
La Natura può anche essere spietata, può mettere fine a ciò che ha creato. Lei crea e distrugge, è pura potenza, pura vitalità. Può creare spiagge, colline verdi, o fantastiche cascate; ma può dare vita a terremoti, eruzioni vulcaniche o inondazioni. Ti può salvare miracolosamente, ma può ucciderti senza pietà.
Sono questo dualismo che le permette di esistere, non è questione di considerarla buona o cattiva, è il suo essere ed è necessario che sia così, proprio come la vita ha bisogno della morte per completarsi. 
Ma noi stiamo sconvolgendo il suo dualismo, con il nostro egoismo stiamo annientando ciò che ci ha creato. Il nostro è un matricidio. 
Ma ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Quello che è certo è che essa risponde alle nostre coltellate che non vengono dimenticate e 
che a loro volta si rivoltano contro di noi. 
Come una sanguisuga, un parassita, ci aggrappiamo con i nostri artigli su di lei togliendogli sempre più energia e vita.
Lei si ribella e come conseguenza migliaia di persone rimangono colpite dalla sua violenza che noi stessi abbiamo creato.
Dobbiamo rispettarla altrimenti saremo noi stessi suicidi, che per una sete incontrastata succhieremo l'ultima goccia di vita che rimane alla Natura. Viviamo collegati da un sottile filo, la nostra vita e parallela alla sua, se lei muore noi terminiamo di esistere.



martedì 16 aprile 2013

Attentati vs embarghi

Ecco la notizia dell'Ansa che racconta ciò che è successo a Boston durante la Maratona più antica del mondo: si parla di tre morti e centinaia di feriti.E' qualcosa di sconvolgente ed è morto anche un bambino di soli 8 anni con una vita davanti. Questa fa rabbia! Fa stare male pensare che persone innocenti sono morte senza neanche capire il motivo di questa azione!
Io però penso anche una cosa perchè non si parla mai dei centinaia di bambini che ogni giorno muoiono per gli embarghi che avvengono soprattutto in medio oriente a causa dell'imperialismo sostenuto dagli USA e da tutti gli altri stati che lo appoggiano, Italia compresa? 
Molti ignorano quello che succede ogni giorno in quei posti, continui bombardamenti, anche con armi radioattive all'uranio, stanno disintegrando quei paesi e le persone che ci vivono, perchè? Soltanto per mantenere il primato delle risorse e dunque il dominio del mondo! Paesi come l'Iraq si trovano sotto attacco perchè colpevoli di aver nazionalizzato il petrolio, in Iraq l'istruzione è gratuita e la sanità una volta era qualcosa di eccelso, adesso in alcuni ospedali il tasso di salvezza è pari a 0! Li hanno distrutti anche culturalmente, l'Iraq è la culla della cultura ricordiamo che lì abbiamo i fiumi Tigri ed Eufrate dove nacque la civiltà sumera, per colpa dei bombardamenti sono stati distrutti centinaia di luoghi archeologici di estremo valore.
Ci fanno vedere quei popoli come dei pericolosi terroristi, ma i veri terroristi qui sono la Nato e chi l'appoggia, fanno la parte dei buoni ma sono loro che governano e uccidono con le armi! 
Io non sono nessuno per dire queste cose, ma provate a guardare questo documentario di Fulvio Grimaldi che vi farà capire cosa succedeva e cosa succede oggi in Iraq. Ci sono molte persone che combattono contro l'imperialismo, per fortuna c'è chi crede nella libertà e l'uguaglianza dei popoli.
Dobbiamo iniziare a mobilitarci anche idealmente per capire come stanno le cose! Non fermiamoci di ricercare la verità!

lunedì 15 aprile 2013

L'inibizione delle menti

Viviamo in una società schiava del potere, secondo me solo uno stupido può negarlo. Crediamo di essere realmente liberi ma è soltanto un'illusione che ormai mangiamo da troppo tempo. Ci hanno fatto credere che il mondo attuale sia il migliore, sì adesso non viviamo mica come nel Medioevo quando lì si uccideva ovunque. Sembra strano di solito si pensa che adesso in questo presente l'uomo si sia evoluto abbia abolito la schiavitù e che esista l'uguaglianza tra gli uomini. Non è così, oggi si uccide, anche di più del Medioevo. Oggi abbiamo non pochi pregiudizi su persone che di diverso da noi hanno soltanto il colore della pelle. Ma quello che vogliono farci credere è altro, semplicemente per renderci più docili e più dominabili, siamo schiavi della "loro" dominazione. Per "loro" intendo quelli che credono di avere il diritto di comandare, di stare sopra gli altri. Diceva un grande anarchico Errico Malatesta:"l'uomo sarà libero soltanto quando finirà la dominazione dell'uomo sull'uomo". Volete dargli torto? 
Ci vogliono far credere che la guerra non esiste, ma siamo in pieno conflitto! Gli USA insieme all'appoggio dell'occidente sta distruggendo la vita di milioni di persone tra cui bambini innocenti! (tratterò questo argomento in modo più dettagliato in questi giorni).
Ciò che fa ancora più paura è la non consapevolezza che ha del mondo la maggioranza delle persone. Molti si fermano a credere a ciò che tv o giornali ci trasmettono. Altri addirittura sono completamente indifferenti e preferiscono passare il tempo sui social network, che se usati nel modo giusto possono essere un grande aiuto. Io non voglio criticare nessuno, semplicemente voglio spingere la gente a fermarsi un attimo e a dire:"E' reale tutto ciò? Mi stanno mentendo?". La gente deve iniziare ad avere uno spirito critico! Come esperienza personale, mi ritrovo a vedere il 90% degli adolescenti che vive in una bolla di sapone, non sa quello che succede nel mondo, magari ti rispondono dicendoti che non sono fatti che li riguardano. Bene, ragazzi sveglia!!! Dovete aprire gli occhi! Andate su internet iniziate a leggere un informazione alternativa, ad esempio visitate questo blog: http://fulviogrimaldi.blogspot.it/! è gestito da Fulvio Grimaldi, un "vero" giornalista che vi potrà far capire come stanno le cose sul mondo! 
Non dovete dare per certo quello che la tv vi dice! Guardate questo film del 1976 http://it.wikipedia.org/wiki/Quinto_potere vi farà capire ancora di più come la televisione ci chiude in un mondo surreale fatto di falsità. Dopo quarant'anni questo film è molto attuale e ciò che denunciava in quel momento lo si può fare anche adesso perchè ci stiamo inibendo sempre di più! Oggi siamo vittime dell'inibizioni delle menti! Dobbiamo essere dubbiosi, ma anche curiosi di sapere, dovremmo essere tutti più bambini, quando si è bambino si ha voglia di capire, di conoscere, invece noi molte delle volte siamo fermi, congelati. Muoviamo le nostre menti e ricerchiamo continuamente la verità, uno degli scopi principali della nostra vita deve essere questo: ricercare la verità perchè non è mai data per assoluta!

domenica 14 aprile 2013

Perchè ho scelto questo nome per il blog.

Questo nome deriva dal termine utopia che appunto significa nessun luogo dal greco "u-topos" dove la "u" è negativa e "topos" significa luogo. Ho usato questa congettura perchè credo che l'uomo debba avere delle utopie, dato che queste lo spingono a cercare qualcosa di migliore, a dare un evoluzione alla propria vita. Proprio come volare per molto tempo è stato un utopia, anche altre cose possono esserlo, possono aiutarci a cambiare il mondo, ma soprattutto anche a cambiare noi stessi!
Ho voluto iniziare il mio blog con un mio pensiero sull'esistenza, ciò che dico non lo dico per assoluto, la verità va ricercata continuamente! E' quello che con le mie conoscenze attuali reputo più giusto.

Esistenza?



Ci si pone spesso la domanda: Perché esistiamo? Qui intervengono mille teorie religiose e filosofiche, molte delle quali esprimono la concezione secondo cui siamo creati da un essere superiore.
Potrà sembrare molto semplicistico ma ciò che giustifica l’esistenza secondo una mia filosofia può essere soltanto l’esistenza stessa. Un concetto così ampio, complesso può soltanto risolversi in se stesso, cosa può giustificare l’esistenza se non l’esistenza stessa? Semplicemente viviamo per vivere, la vita è. Vivo dunque sono, storpiando il “cogito ergo sum “di Cartesio.
Mi prenderai per pazzo ne sono sicuro, starai dicendo:” L’uomo si pone questa domanda da sempre e tu la riduci a questo?” Si. Pensaci, non è necessario esaltare troppo questo dubbio, vivere non può avere un fine, a cosa puoi aspirare al di là della vita? Il limite della vita è la morte, il suo opposto ciò che produce la non-esistenza, non puoi esistere successivamente alla morte perché in quel attimo avrai raggiunto l’ultimo passo della vita. Un cerchio che si chiude e che termina con un punto di non ritorno, questo non è pessimismo, inizialmente ti sembrerà così, ma realismo. La vita e con essa l’esistenza che potremmo considerare parallela ed intrinseca in essa si completerà nella morte. Adesso dovresti avere più chiaro il concetto che voglio esprimere. Viviamo per morire perciò? Potrebbe essere una giusta affermazione analizzando ciò che leggi, ma si ritorna sempre al pensiero iniziale: Viviamo per vivere. La morte è soltanto la conclusione dell’esistenza senza niente di mistico. Senza la morte la vita sarebbe nulla, esisterebbe uno stato incessante ed infinito dove l’esistenza si andrebbe ad annullare, essa deve essere necessariamente finita. Non ammetto dunque qualcosa dopo la morte ciò che molti considerano una rinascita, una nuova vita, quest’ultima è unica, non si vive più di una volta, perché illudersi che debba esserci altro, non pensi che sia un senso di tristezza illudersi che ci sia qualcosa al di là dell’esistenza? Per questo bisogna vivere al meglio, e non pensare che un giorno ci rifaremo dei nostri sbagli in un “aldilà”, soffermiamoci alle nostre azioni “qui”.
Alcuni sostengono, secondo casi di persone in coma che hanno raccontato di avere avuto esperienze mistiche che li hanno portati a Dio, l’esistenza del “Paradiso” un luogo dove si vive per sempre. Scherzi del cervello, anche quando sogniamo abbiamo l’impressione che tutto ciò che vediamo sia reale, queste esperienze non possono essere altro che dei sogni, sono gli impulsi elettrici della nostra mente a farci pensare, sognare ecc. E’ il nostro cervello a ricreare questi mondi illusori, sicuramente derivano da un idea che il nostro inconscio si è creato del paradiso, dove in quel momento entra in azione la fantasia. Se l’uomo non avesse avuto una concezione di paradiso non potrebbe sognarlo, l’abbiamo immaginato, l’abbiamo creato astrattamente ed astrattamente nei nostri sogni sembra materializzarsi. I nostri pensieri sono figli di ciò che assimiliamo con le esperienze. Se proprio vuoi trovare il paradiso cercalo nella tua mente, è l’unico luogo dove può esistere.
Ma dove nasce la nostra esistenza? Tutto inizia dal “feto”, stato che potremmo definire come l’inizio della vita. Sono l’esistenza di tua madre e tuo padre che hanno dato luogo alla tua, sono loro che ti hanno creato. Hanno trasmesso su di te il loro DNA, il codice genetico che permette la vita, possiamo affermare che una parte di loro vive in noi; non è necessario pensare che siamo creati da qualcosa di “divino” abbiamo già la prova tangibile e cercarne altra è un controsenso. Andiamo con ordine, abbiamo descritto la fase di partenza, ciò che segue è la crescita. Nei primi mesi di vita non abbiamo la consapevolezza di ciò che siamo, è un periodo delicato caratterizzato dall’apprendimento del “principio di mantenimento della specie”, ossia in noi si vengono a creare quei meccanismi che ci fanno soddisfare i nostri bisogni fisici e psicologici. Durante questo apprendimento pian piano conosceremo il modo in cui comportarsi in base alle diverse situazioni, ciò dipende dal tipo di ambiente in cui viviamo e dagli insegnamenti che abbiamo, è qui che si viene a creare il proprio “io” che diverrà sempre più completo, in quei momenti nasce la nostra persona, il nostro carattere. Questa fase durerà fino a quando sapremo soddisfare autonomamente i nostri bisogni, sempre in relazione agli altri esseri umani è chiaro. Questo può variare da persona a persona, ma in linea di massima coincide con l’adolescenza. Questo è il termine della crescita fisica, ma si cresce fino alla fine della propria esistenza, si apprendono nuove cose continuamente e soltanto uno stupido può pensare di aver finito di imparare. Domani sarai cresciuto rispetto ad oggi, sarai diverso da ciò che sei oggi. La vita è un evoluzione, un cambiare continuamente.
Cosa ne resta di noi dopo la morte? Polvere? No.
Abbiamo vissuto una vita entrando in contatto con diverse persone, avuto diversi amici, conoscenti, condiviso parte della nostra vita con gli altri. Se abbiamo avuto dei figli a loro è stato trasmesso il nostro insegnamento, le nostre parole. Abbiamo scritto qualcosa, composto della musica, creato un oggetto. Qualcosa di noi è rimasta in questa realtà, accade che vivremo nei ricordi degli altri, di chi leggerà cosa abbiamo scritto, di chi ascolterà la nostra musica. Esisteremo in quei pensieri rivolti a noi, una parte della nostra esistenza continuerà a vivere, ma solo tramite gli altri. Un po’ come Foscolo vedeva nella poesia una via d’uscita dalla fine della vita. La tua via d’uscita è legata a ciò che tu hai lasciato qui.                                  

Luca Arenella