venerdì 11 ottobre 2013

Divide et impera


Ascoltando "Imagine" di John Lennon sono stato ispirato a scrivere qualcosa che riguarda l'esistenza e la convivenza sulla Terra di ognuno di noi. Ascoltare quelle parole, capire il significato di un pensiero così immenso, ma così semplice. Chi siamo? Molti risponderanno con orgoglio siamo italiani, siamo tedeschi, siamo americani. In millenni di evoluzione ci siamo ridotti a vivere dentro muri invisibili, che poi sono stati trasformati in veri confini fisici. Stretti dalle catene mentali ci affidiamo alla nostra bandiere con la mano sul petto. Idealizziamo come una divinità la nostra patria. Ci rendiamo schiavi di una realtà che non abbiamo scelto noi di vivere. Nasciamo e ci ritroviamo catapultati in questa società già formata di regole e consuetudini. 
Chi siamo? Risponderei io:"Cittadini del mondo!". Si, proprio così. Apparteniamo tutti a questa Terra, tutti noi abbiamo alla nostra base chimica il carbonio, siamo per lo più fatti d'acqua e se ci tagliamo sanguiniamo. 
Dunque se siamo cittadini del mondo allora ognuno di noi potrebbe andare dove vuole senza nessun limite? Ancora si. Specialmente quando si tratta di salvare la propria vita. La cosa tragica è che la società in cui viviamo ci ha fatto credere che la diversità all'interno di un certo ambiente sia negativa, che bisogna mantenere pura una nazione. Le nazioni sono solo convenzioni fatte per mantenerci sotto controllo, appunto divide et impera. Senza nazioni il potere non potrebbe esistere, non potrebbe fare forza sull'etnocentrismo di una popolazione, dato che ci ritroveremmo tutti insieme in un'unica realtà, inteso come territorio. Mi riferisco anche all'immigrazione naturalmente, perchè parlare di immigrazione "clandestina" è qualcosa di assolutamente assurdo, sarebbe come andare dai nostri antenati che migliaia di anni fa dall'Africa si spostavano nel resto del mondo e dirgli che è reato quello che stanno facendo.
L'uomo di natura è nomade, quando si trova in difficoltà deve spostarsi come istinto di sopravvivenza. La cosa che mi mette rabbia è quello di dire che noi nel nostro paese abbiamo i nostri problemi e gli "immigrati" devono stare nei loro paesi, credo che i diritti dell'uomo vengano prima di tutto. Sono sicuro che migliaia di persone non rischierebbero la vita in un viaggio terribile come quello che attraversano i fratelli africani per raggiungere Lampedusa senza motivo. Sicuramente sono spinti dalla voglia di sperare in una vita migliore, e tentano il tutto e per tutto con questo viaggio della disperazione, l'ultima spiaggia! 
Sogno un giorno di vedere un mondo dove non esistano più le distinzioni che ci sono oggi. Un mondo dove non ci siano guerre dettate da problemi economici, o problemi riguardanti le materie prime. Abbandoniamo l'uso dell'oppio dei popoli e guardiamo oltre, a qualcosa che ci unisca in un unico popolo.

martedì 16 luglio 2013

Immigrazione? Lampedusa?

Immigrazione, quante volte guardando i TG avete sentito questo termine? Molte volte immagino, ma cosa è l'immigrazione e soprattutto perchè spaventa tutti?
L'immigrazione è lo spostarsi dal un luogo ad un altro per problemi di sopravvivenza o comunque è quell'azione volta a cercare un posto migliore dove vivere.
Da sempre l'uomo si sposta, una volta lo faceva perchè le coltivazioni non davano più cibo e quindi si abbandonava un territorio per trovarne uno più fertile, lo stesso avviene oggi ma in modi più complessi. 
Quando le Nazioni non esistevano era facile emigrare, bastava spostarsi e non si doveva dare conto a nessuno. Siamo tutti cittadini della Terra che motivo c'è di complicare le cose? Dovremmo vivere tutti in libertà ed in pace, ma non è così, dato che l'uomo da sempre cerca di imporsi sull'altro uomo e di dominarlo non è possibile vivere in uno stato di libertà. 
Adesso emigrare non è affatto semplice soprattutto per chi scappa dalla guerra e si trova in situazioni difficili dove è impossibile anche avere dei documenti per poter emigrare legalmente. Chi si trova in queste situazioni per istinto di sopravvivenza affronta viaggi assurdi che durano anche anni, questo per avere una vita migliore o per dare una vita migliore ai propri figli. 
Sono dei criminali queste persone? Hanno avuto la sfortuna di nascere in un Paese sfruttato dai più forti.
Come si può avere odio verso persone che scappano dalla morte! 
Davvero non capisco, non capisco perchè dobbiamo legarci a delle stupide convenzioni che differenziano l'uomo solo perchè ha una cultura o aspetto diverso, siamo tutti umani, e dovremmo avere gli stessi diritti. Dovremmo essere liberi di andare ovunque, non dovrebbero esserci guerre, ma questo non è possibile! 
Ci hanno inculcato l'idea che chi viene da posti diversi dal nostro si debba arginare. La diversità è solo nella nostra testa, non esiste perchè siamo fatti tutti della stessa materia. 
Quando qui a Lampedusa dove vivo io vedo arrivare quella gente disperata mi si stringe il cuore pensando a tutto quello che hanno passato, ma è ancor più terribile sentire gente che rigetta odio verso queste persone perchè secondo loro rovinano la stagione turistica. 
Lampedusa non è solo turismo, Lampedusa è anche immigrazione, non è una cosa da negare è un qualcosa che fa parte dell'isola che deve essere vista con occhi diversi rispetto a quello che i Media ci mostrano. 
L'immigrazione non è altro che una conseguenza dell'imperialismo dei Paesi ricchi, non c'è da stupirsi che la gente essendo sfruttata da noi stessi scappi. 
Loro che non hanno avuto la fortuna di nascere in un posto ricco, loro che vengono considerati diversi. Dovremmo farci un esame di coscienza noi occidentali. Andiamo lì sfruttiamo e ci lamentiamo se la gente va in cerca di una vita dignitosa lontana dai loro Paesi nonostante sia sempre difficile abbandonare il luogo dove si è vissuti.
La rabbia cresce. Ma non deve trasformarsi in violenza perchè proprio la violenza è la causa di tutto.
Potremmo trovarci noi nella loro situazione, poi vorrei vedere se la pensassimo ancora così sull'immigrazione.
Ho chiamato il mio blog Nessun luogo ricollegandomi al concetto di utopia, si perchè voglio sperare in un utopia, voglio avere questa speranza, voglio credere che qualcosa per migliorare la vita di tutti ci sia, dobbiamo collaborare tutti insieme ed unire le forze contro chi crede di poter essere superiore. Diamo fine alla dominazione dell'uomo sull'uomo!

lunedì 8 luglio 2013

L'Anticristo: il Cristianesimo

Un titolo che sembrerebbe un'assurdità, ma perchè arrivo ad affermare questo? 
Non sono il primo a pronunciare questo parole, già il grande filosofo Nietzsche aveva pronunciato le stesse parole.
Il concetto è semplice da capire, osserviamo oggi cosa è il Cristianesimo. 
Abbiamo un Chiesa, abbiamo il Papa e dei funzionari della stessa e poi ci sono i fedeli, i tifosi della grande squadra, che molte volte tendono al fanatismo sfrenato quello che fa male in qualsiasi caso, il fanatismo che offusco la mente e non ti mostra le cose nella loro verità.
Partiamo dalla Chiesa la più assoluta istituzione, la casa di Cristo, proprio lei che qualche secolo fa strappava le unghie a delle donne perchè colpevoli di essere streghe oppure vendeva le indulgenze cioè in cambio di soldi cancellava i peccati delle persone. Ancor prima dava inizio alla Guerra Santa, già anche la cosa più terribile che esiste può diventare santa, basta che ci sia la Chiesa di mezzo. Ma questo è il passato e visto che il passato bisogna lasciarlo alle spalle andiamo al presente. Nel presente la Chiese possiede un patrimonio inestimabile ed è inutile girare tanto attorno la cosa e dire che la Chiesa fa opere di carità o che sono doni dei fedeli, il punto è uno, leggendo il vangelo si capisce che la materialità è qualcosa che non porta felicità e che non deve essere perseguita. «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; Matteo 6:19-24 
Lo dice la Bibbia la parola di Dio, ma a quanto pare i cavalieri di Dio sembrano non ascoltare tanto le sue parole. 
E' inutile dire che questi sono luoghi comuni, è un dato di fatto la Chiesa non può negarlo, non ci sono scuse tutto andrebbe riformato da zero. Questa non è la Chiesa di cui Gesù parla nel vangelo, lo dice uno che non crede in Dio. I Cristiani non conoscono affatto la Bibbia, libro molto ambiguo e contraddittorio, soprattutto l'Antico Testamento. Ci sono molti passi dove la donna viene presentata come un essere inferiore rispetto all'uomo o come causa dei mali del mondo, come cita la Creazione. 
Non ha senso credere in un libro di 2000 anni fa, che per di più affonda le sue radice nelle più antiche religioni Babilonesi. 
Non esiste la verità assoluta, dunque neanche una vera religione. 
Tornando a discorsi precedenti, ormai ci hanno bombardato con le notizie mediatiche riguardanti il nuovo Papa.
Ribadisco che il mio pensiero non vuole offendere nessuna persona, se fosse così mi scuso in anticipo. 
Per me le cose stanno così: il vecchio Papa, Ratzinger non era ben visto dall'opinione pubblica, molti fedeli si sono allontanati dalla Chiesa, è la maestra assoluta del marketing non può mica permettersi di perdere popolarità! Ecco fatto, basta prendere un Papa vicino al popolo, per il popolo e con il popolo. Belle parole sicuramente le sue pronunciate oggi sulla mia amata Isola, avrà sicuramente un forte impatto mediatico. Ma le politiche internazionali sono qualcosa di molto complicato e realisticamente non credo che il traffico di vite umane finirà facilmente. Vorrei credere che questo Papa rivoluzione la Chiesa, fino ad ora si è parlato di cambiamento, ma il cambiamento vero non è cambiare paia di scarpe, non indossare un anello d'oro o mostrare una esteriore umiltà. Per cambiare la Chiesa si dovrebbe cancellare tutto l'attuale sistema, che più che ad un'istituzione religiosa assomiglia ad una nazione. I credenti mi odieranno ne sono sicuro, ma quello che cerco di fare io e di non fermarmi alle apparenze e di provare a scovare l'interno delle cose. Sono sicuro che i funzionari della Chiesa non vogliono perdere i loro privilegi, per questo sono convinto del fatto che non diano modo a nessuno di cambiare le cose neanche a Papa Francesco, ergo l'impossibilità di una cambiamento epocale del sistema ecclesiastico. 
Sarei molto felice di poter sentire anche la vostra opinione, magari il mio è un pensiero sbagliato, non vorrei fare un monologo, spero di trovare un dialogo costruttivo piuttosto. 



P.S. Scusatemi se per un mese non ho scritto niente, ma ho attraversato l'impegno degli Esami di Stato, arriverà anche un post su quello prima o poi. Buona felicità a tutti!

giovedì 30 maggio 2013

We don’t need no education. We don’t need no thought control.

Dal titolo noterete lo spunto floydiano di cui mi servirò per esporre il mio pensiero riguardo l'istruzione e la scuola. 
"Non abbiamo bisogno di essere controllati", una delle frasi della celeberrima "Another brick in the wall". Già, il controllo, quell'azione che sembra così inesistente ma che non si può negare. La scuola dovrebbe insegnare a vivere, a mio avviso, ma invece si richiude in qualcosa di materiale che non ti apporta realmente il dovuto. Per come funzionano adesso le cose la scuola in certe situazioni sembra alienarti dalla cultura, ad esempio facendoti aggrappare a qualcosa come i voti che reputo il male maggiore a cui si incorre in questo sistema d'istruzione. 
I voti hanno il compito di valutare una persona. Proprio in questa frase risiede l'errore, è possibile valutare una persona? Io dico di no, non credo che una persona possa chiudersi dentro un voto, un numero. Semplicemente perchè le variabili sono molteplici e non permettono oggettivamente di descrivere le capacità dell'essere umano. Il voto non può essere oggettivo! E' frutto della mente degli insegnanti che imprimono soggettività al voto, questo determina l a sua inattendibilità. 
La cosa terribile è che tutto il sistema scolastico/universitario ecc. si basa su dei numeri! Siamo tutti uguali, ma unici nella nostra diversità per questo non possiamo ridurci ad essere numeri. Posso anche prendere un 9 e poi risultare una persona assolutamente vuota, posso superare l'esame di maturità con 60, ma essere più sveglio e consapevole di chi è stato promosso con 95.
Il voto non rispecchia le reali capacità di una persona. Eppure certe volte si discrimina chi ha voti bassi rispetto a chi ha voti alti, creando problemi che possono anche far chiudere in se stessi coloro che non riescono a raggiungere voti alti,  diminuendo la loro autostima e inabissando le capacità della persona che si sentirà inferiore. I voti sono razzisti, vanno aboliti! 
Sarà estremo come pensiero, ma credo che come sia discriminante dire che una persona di colore è inferiore ad una di pelle bianca, è discriminante considerare migliore una persona che prende 9 rispetto ad una che prende 4.
Non vedo il voto come qualcosa che può far sentire realizzata una persona, è molto più importante avere la consapevolezza che si sia imparato realmente qualcosa.
Il compito della scuola deve essere quello d'insegnare la vita, si cresce con la scuola ed il nostro pensiero viene influenzato da questa. Oggi essa sembra essere uno strumento di controllo, già dai 5 anni si inizia il lungo viaggio che porterà le persone ad odiare la cultura ed a diventare degli inermi schiavi. Resisteranno coloro che matureranno spirito critico e che capiranno come stanno realmente le cose. 
L'obiettivo non deve essere finire il programma o imparare a memoria lezioni di storia o italiano, l'obiettivo deve essere preparare i ragazzi ad affrontare una vita e la dura realtà!
La colpa non è degli insegnanti che costretti da stipendi da fame, contratti a singhiozzo e programmi disciplinari impossibili si eclissano sempre di più perdendo quello spirito che li spinse ad insegnare, perdono quella capacità di lasciare qualcosa di importante agli alunni, il loro ruolo si annulla. 
Bisogna rivoluzionare il sistema scolastico per ridare importanza alla più grande delle virtù, la cultura! Dopo il mestiere di genitore c'è quello di insegnate, altro non è che un secondo genitore, che contribuisce al compito di insegnare a vivere, ma che in queste condizioni risulta impossibile.

domenica 26 maggio 2013

Born to be wild

Nata per essere selvaggia, questa deve essere Lampedusa. 
Lampedusa, isola dalle mille sembianze, colpisce il cuore con la sua straordinaria bellezza.
Lampedusa, amata per il suo essere selvaggia, pura, primitiva.
Lampedusa, è la rappresentazione dell'istinto di Madre Natura.
Lampedusa è Lampedusa e deve rimanere tale.
Cosa sta accadendo in questi anni? Sta avvenendo ciò che chiamerei industrializzazione di Lampedusa, l'isola sta diventando come una grande fabbrica a cielo aperto dove noi siamo i proletari schiavi del lavoro che per sopravvivere dobbiamo inginocchiarci ai capitalisti che gestiscono l'isola, questo non fa bene, ci aliena dall'isola stessa dato che non potremmo raggiungere la sua essenza perchè impegnati al terribile schiavismo causato dal lavoro esasperato. 
Diventeremo tanti puntini che formano il disegno orribile del Denaro.
Fare la stagione? Io voglio fare la vita, non una stagione, voglio vivere e così non si vive!
Voglio assaporare ogni centimetro quadrato di questo scoglio e voglio farlo in totale libertà. 
Vogliono privatizzare la natura, ciò che deve essere incontaminata ed accessibile a tutti. 
Quanti indigeni dell'isola si sono lamentati del fatto che non possono andare in spiaggia perchè piena di sdraie ed ombrelloni! Dove sono adesso? Sono gli stessi che dicono che i chioschi devono esserci perchè altrimenti si muore di fame. Non è questo il modo di creare lavoro, si deve creare lavoro non pensando allo sfruttamento di risorse naturali da trasformare in denaro, ma pensando a preservare le risorse naturali. Ricordate che Madre Natura non esita a vendicarsi.
Volete che Lampedusa diventi questo? Volete che le spiagge diventino soltanto ingranaggi di un industria da portare avanti?
Ripeto il mio pensiero, Lampedusa è amata perchè selvaggia e non appena diventerà una copia di Riccione, Ostia ecc. Perderà tutto il suo fascino e ci mangeremo le mani pensando al danno che abbiamo fatto!
Allora si che moriremo di fame perchè non verrà più nessuno!
Deve esserci turismo sostenibile, che deve essere proporzionato alla grandezza e alle possibilità dell'isola.
Stiamo vendendo quest'isola ai "forestieri" come li chiamiamo noi! Forse arriveremo al punto di essere schiavi di loro, come avviene nelle varie isole delle Maldive dove i grandi villaggi fanno lavorare migliaia di persone, ma a che condizioni? Vivono in povertà e sfruttati come se fossero merce! 
Volete diventare merce? Se per voi questo è lavorare....
Dovremmo riprenderci l'isola dalle grinfie dei capitalisti, che non vogliono altro che sfruttarci, non ci danno una reale condizione di vita benefica.
Sicuramente saranno parole al vento le mie, perchè anche la gioventù lampedusana sembra non accettare il mio pensiero. La gioventù che dovrebbe cambiare le cose, in realtà asseconda del tutto l'attuale sistema. Io amo questa terra e non cambierò modo di pensare...



giovedì 23 maggio 2013

Propulsione inarrivabile


Percepisco la propulsione inarrivabile
Del flusso cosciente.

Tento l’estremo salto diretto alla
Singolarità mentale.

Mi sommergo nella moltitudine di
Inermi forme da cui consegue
La questione più irrisolta.

Chiuso nei limiti non possibili
Della definizione più pura
Perdo il filo sostenitore
Delle forme stesse.

Percepisco l’incoerenza nella fede
Di un parallelismo
Tra spifferi provenienti dalla
Finestra socchiusa che ancora
Blocca l’assoluta ventata
Madre degli impulsi del grezzo pensum.

Non è facile descrivere cosa sia il pensiero umano, ho tentato il difficile compito componendo questa breve poesia. 
Cosa è per voi il pensiero? Per me è inarrivabile, e figlio della nostra mente ma appena esce fuori da essa non possiamo più coglierlo, si volatilizza non appena entra in contatto con il mondo sensibile...

lunedì 20 maggio 2013

Errante fiammifero



Errante fiammifero immerso
Tra questa coltre di effimere gocce d’acqua
Scrutando l’infinita materia oscura
Faticose fiamme si eclissano nel nulla

Snaturate sembianze avvicinano
Puntini curiosi in cerca di esili
fiumi di vita da cui ereditare
un minuscolo e fugace piacere.

Errante fiammifero spento
Dalle grigie luci di un cielo coperto
Da omologazioni dell’immenso
Insieme di vuote teste.

Errante fiammifero acceso
Da consapevoli fuochi
Sapienti della non sapienza
Da cui ereditare un costante e sconfinato piacere.


Questa poesia vuole esprimere il modo in cui mi vedo nella società, è personale, ma sicuramente qualcuno potrà trovare dei parallelismi tra il proprio stato d'essere e la poesia stessa. Perchè molti di noi sono come fiammiferi che rischiano di spegnersi soffocati dalle tenebre della realtà...